Noi

Per me cucinare vuol dire sperimentare accostamenti territoriali che possano andare oltre i confini della tradizione per far spazio alla creatività. Torregrotta è la mia cittadina. Sono nato qui nel 1989, ho iniziato giovanissimo come aiuto cuoco.


Ne sono rimasto incuriosito e affascinato, così ho cominciato a studiare e a sperimentare.


Nel frattempo avevo completato gli studi come Tecnico di Impresa turistica prima e all’Istituto alberghiero poi. Sentivo la passione per i fuochi che ardeva prepotente in me e così ho deciso di osare e andare oltre, aprendo il mio ristorante con Alessandra, che nel frattempo, si era trasformata da compagna
dei banchi di scuola in compagna di vita.


Ciò che porto ogni giorno con me in cucina è la voglia di far scoprire ai miei ospiti attraverso i piatti di Modì lo straordinario territorio in cui si trova il nostro ristorante. Il territorio per me è fonte di ispirazione, supporto, ma anche straordinario fornitore delle migliori materie prime che potrei
desiderare.


Lavorare quando è possibile con i produttori locali è per me una sfida sociale, oltre che gastronomica.

Accolgo gli ospiti di Modì, mi dedico a loro in ogni dettaglio perché possano vivere un’esperienza completa di benessere e scoperta.
La sala per me è il luogo delle relazioni umane; la cantina il mio forziere prezioso con cui esplorare e far divertire i nostri ospiti. Anno fortunato il 1989! Ha dato i natali anche a me a pochi chilometri da Torregrotta, sull’isola di Salina.


La condizione di isolanità è per me uno stato interiore, che riporto qui a Torregrotta nel calore dell’accoglienza e nella capacità di creare intimità e benessere come siamo abituati a fare sull’isola. Ho iniziato a lavorare nella ristorazione a 13 anni. All’Istituto Tecnico dell’Impresa Turistica di Milazzo ho conosciuto Giuseppe e da allora non ci siamo più lasciati.


Negli anni il vino è diventato per me un incredibile terreno di scoperta. Il bancone era però troppo stretto e così ho deciso di accompagnare
Giuseppe e fare il grande passo: aprire Modì. Qui gestisco la sala per regalare ai nostri ospiti un’accoglienza calda e professionale creando una perfetta armonia con la cucina.


Dopo i corsi Aibes, arrivano quelli Ais per diventare sommelier. Da qui parto ogni giorno alla scoperta delle storie che si intrecciano dentro un calice.

A maggio del 2019 vinco la selezione sud del premio Emergente sala: per me uno stimolo a fare sempre meglio. Il mondo del vino è infinito e in continua evoluzione.
A gennaio 2024 entro nell’associazione Nazionale “Le Donne del Vino”, che promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva enologica e della società. Ne fanno parte sommelier, enochetarie, produttrici, giornaliste ed io sono la prima ristoratrice del gruppo!


Non mi stanco mai di esplorare profumi e note aromatiche che siano ambasciatori di uomini e donne e del loro rapporto con il territorio.